giovedì 22 gennaio 2015

Nella nostra bacheca di via Roma:

La risposta del mondo islamico alle attività e alla propaganda dello Stato Islamico (IS) risente fortemente dell’eterogeneità di quel mondo, spesso erroneamente – quando non colpevolmente – trascurata dai media, specie occidentali. 
Descrivendo l’islam come un monolite costituito al più da microscopici elementi che si muovono e agiscono all’unisono avendo le medesime le medesime vedute e gli stessi obiettivi, è facile concludere che l’universo islamico taccia nei riguardi dell’IS. La realtà è molto diversa. 
Dal lato istituzionale, le reazioni sono di univoca censura. Il variegato panorama degli organi nazionali e sovranazionali, la cui cifra è l’identità islamica, vede nell’IS una minaccia ai suoi interessi e alla sua autorevolezza. [...]  La risposta delle popolazioni è solo sporadicamente positiva e, in questi casi, si basa su elementi che nulla hanno a che vedere con la dottrina del gruppo. In larga maggioranza, tuttavia, i siriani che vivono a contatto con i fautori del califfato vedono nell’IS un’entità tirannica e repressiva, oltre che “non islamica”.
[L. Declich, "Limes", 9/2014]

Fare dell'islam intero un movimento terroristico è cosa del tutto sbagliata: distinguere costa certo fatica, ma è senz'altro un'operazione intellettualmente più onesta. Tanto più che la maggior parte del mondo musulmano condanna l'IS e i suoi fautori...

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