giovedì 15 gennaio 2015

[Condividiamo il pensiero del nostro Segretario Provinciale Pietro Virtuani a proposito delle dimissioni di ieri del Capo dello Stato:]

Grazie Presidente.
A inizio 2007 mi ero appena iscritto al Partito e mi ricordo di un dibattito al quale ero andato, nel quale avremmo dovuto discutere del nascente Partito Democratico; ma le incerte vicende dell'allora governo Prodi avevano preso il sopravvento... Mi ricordo che qualcuno dei presenti aveva affermato "meno male che lo abbiamo eletto, lunga vita a Napolitano". Quanto è stato profetico.
In questi nove anni ben altre crisi abbiamo dovuto affrontare e superare,dallo scioglimento anticipato della XV legislatura alla crisi finanziaria che ha portato il nostro Stato sull'orlo del default, fino all'esito difficile delle elezioni del 2013; più in generale, a una crisi/stagnazione economica si è saldata una sempre maggiore difficoltà della democrazia di gestire il conflitto e trovare soluzioni ai problemi. Questioni così grandi, unite a contingenze difficili, possono alla fine condurre a esiti molto diversi dalla situazione con cui facciamo normalmente i conti. Così non è stato, e molto del merito va a Napolitano, per la via che ha saputo indicare mano a mano che i passaggi diventavano sempre più stretti e complicati da affrontare.
Sono stati anni di scelte difficili; di assunzioni di grandi responsabilità, anche mai sperimentate prima, a cominciare dalla disponibilità a un secondo mandato di fronte all'incertezza diffusa che regnava in quei giorni. La Storia, una volta superata la passione della contingenza che la cronaca deve raccontare, cercherà una chiave di lettura equilibrata sulla nostra epoca e sui suo protagonisti; è comunque parziale la Storia (che guarda da lontano), figuriamoci noi che ne siamo coinvolti e vediamo da dentro, tutti i giorni. Ma oggi noi, la classe politica diffusa - più giovane - che si sta affacciando alla guida nei più disparati contesti, dobbiamo fare tesoro della lezione di chi ci ha preceduto, cercando di cogliere errori e genialità, limiti e spunti, per non disperdere risultati e sforzi. Soprattutto per risolvere la crisi che da anni ci portiamo dentro.
Insomma "fare qualcosa", cambiare.
Pietro Virtuani

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