Nella nostra bacheca di via Roma:
La risposta del mondo islamico alle attività e alla
propaganda dello Stato Islamico (IS) risente fortemente dell’eterogeneità di
quel mondo, spesso erroneamente – quando non colpevolmente – trascurata dai
media, specie occidentali.
Descrivendo l’islam come un monolite costituito al
più da microscopici elementi che si muovono e agiscono all’unisono avendo le
medesime le medesime vedute e gli stessi obiettivi, è facile concludere che
l’universo islamico taccia nei riguardi dell’IS. La realtà è molto diversa.
Dal
lato istituzionale, le reazioni sono di
univoca censura. Il variegato panorama degli organi nazionali e
sovranazionali, la cui cifra è l’identità islamica, vede nell’IS una minaccia
ai suoi interessi e alla sua autorevolezza. [...] La risposta delle popolazioni è solo sporadicamente
positiva e, in questi casi, si basa su elementi che nulla hanno a che vedere
con la dottrina del gruppo. In larga maggioranza, tuttavia, i siriani che
vivono a contatto con i fautori del califfato vedono nell’IS un’entità tirannica e repressiva, oltre
che “non islamica”.
[L. Declich, "Limes", 9/2014]
Fare dell'islam intero un movimento terroristico è cosa del tutto sbagliata: distinguere costa certo fatica, ma è senz'altro un'operazione intellettualmente più onesta. Tanto più che la maggior parte del mondo musulmano condanna l'IS e i suoi fautori...
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